Giocare col risultato in mente

Cosa ti succede quando vai in gara con l’aspettativa di fare risultato?
Vorresti scendere di Hcp, battere il tuo record personale giocando sotto gli 80- 90- 100, passare un taglio importante e magari ti senti di dovere di render conto ad altri di come hai giocato.

Queste sono solo alcune delle possibili aspettative che molti coltivano e che inesorabilmente limitano il loro rendimento.
Ti sei mai chiesto “Che cosa posso controllare?Che cosa dipende solo da me riguardo alle mie aspettative?
Potresti giocare bene ma non passare il taglio o non vincere, non dipende solo da te ma anche da come hanno giocato gli altri partecipanti e da fattori imprevedibili come rimbalzi della palla o condizioni del tempo.
Hai in mente di scendere di Hcp e quando arrivi alle ultime buche di una giornata buona cerchi di controllare tutto, di non fare errori ed ecco…il tuo gioco perde di qualità!

Prova ad andare oltre e  capire che cosa puoi controllare e che cosa ti fa stare bene quando sei in gara, tutto il resto sono distrazioni che ti fanno perdere concentrazione:

Vediamo assieme alcuni aspetti che puoi controllare:

  • La tua Routine di riscaldamento alla gara e la routine per ogni colpo
  • Il tuo atteggiamento
  • Il tuo livello di stress
  • La strategia con cui scegli i colpi
  • Quello che ti dici dopo un errore e nelle pause di gioco
  • La lucidità nella scelta e l’uso delle tecniche mentali per mantenere la concentrazione
  • L’apprezzamento e la fiducia nel tuo gioco

La sfida del Mental Coach è rendere il giocatore consapevole degli stati d’animo che prova nelle varie situazioni di gioco perché sappia gestirle scegliendo ed utilizzando lo strumento mentale più adatto tra quelli appresi.

Giochi bene in allenamento ma non in gara? Parte 1ma

Molti giocatori sia dilettanti che professionisti dicono di giocare meglio in campo pratica o in partita di quanto non riescano a fare in gara;
come può aiutarli il Mental Coach?

Se sei anche tu uno di loro, leggi gli atteggiamenti di seguito e scrivili nella tabella nella colonna corrispondente a come ti senti tu abitualmente.

Critico e Severo: valuto ogni colpo e dò giudizio positivo o negativo in base al risultato
Gioco in automatico: decido il colpo adatto alla situazione, guardo l’obiettivo/target, tiro
Basato su aspettative: ho un obiettivo preciso da raggiungere e giudico a che punto è il mio gioco rispetto all’obiettivo
Concentrato sul presente: gioco un colpo alla volta senza distrazioni da errori passati o buche che verranno
Focalizzato sulla tecnica: mi do istruzioni su come deve essere fatto ogni colpo e controllo tutti i movimenti
Parcheggio le aspettative: mi concentro sugli elementi importanti per il gioco, quelli che posso controllare. Non mi preoccupa il risultato, lo guardo alla fine
Non giudicante: gioco ogni colpo con fiducia e accetto il risultato, rimando ogni valutazione alla fine del giro
Pianifico per il futuro con obiettivi: faccio un piano d’azione per migliorare uno o più aspetti del mio gioco entro una certa data

Chiediti quali sono stati i tuoi atteggiamenti prevalenti nelle ultime gare e confrontali con quelli che hai avuto in una giornata particolarmente positiva di cui sei soddisfatto
Chiediti se finito un giro in gara passi in rassegna principalmente gli errori o hai consapevolezza precisa anche di tutto quello che hai fatto di buono.
Guarda in fondo come dovrebbe essere la tua tabella!!!

E’ importante che ogni giocatore identifichi la sua condizione ideale per performare in gara e che sappia come fare una buona routine di riscaldamento pre-gara, non solo per lo swing o per il putt, ma soprattutto per l’atteggiamento, la concentrazione e la fiducia.

I migliori giocatori accolgono le “farfalle nello stomaco” pre-gara come un segnale positivo del loro corpo che si sta attivando e preparando per performare al meglio.

 

 

Imparare da un giro negativo

Hai finito 18 buche in cui hai giocato male e sei deluso del tuo risultato, che rilettura fai di ciò che è successo in campo?
La maggior parte dei golfisti è molto severa con sé stessa in queste occasioni e i suoi pensieri si aggrovigliano sulla frustrazione generale producendo giudizi implacabili ed un dialogo interno molto controproducente.
Risultato si sentono inadeguati, rabbiosi e talvolta desiderosi di mollare; tutti sanno però che il golf è uno sport di errori e non di perfezione!

Come rileggere quindi un giro negativo?
Ci sono due momenti sbagliati per cercare di capire che cosa non funziona:

  • mentre stai giocando: ti fa perdere la concentrazione
  • appena hai finito: sei in balia di una tempesta emotiva e perderesti fiducia nel tuo gioco

Ti suggerisco di fare così:
1) Accetta che ci possano essere giornate estremamente negative anche se ti sei allenato al meglio, capita anche ai Pro (vedi 3zo giro Jimmy Walker Honda Classic 2016)

2) Prenditi un po’ di tempo per lasciar sedimentare le emozioni, soprattutto la rabbia

4) Valuta se la causa del cattivo gioco stati errori tecnici o piuttosto errori di strategia

5) Trova  un aspetto del gioco su cui lavorare in allenamento

6) Trova almeno 2 momenti del giro in cui ti sei piaciuto

7) Chiediti con obiettività che cosa puoi imparare da questa giornata e che cosa avresti fatto di diverso nella situazione più difficile che ti si è presentata

Continuare a rimuginare e ripensare agli errori fatti è come allenarsi su di essi: più tempo passerai con quei pensieri, più il ricordo degli errori si installerà stabilmente nella memoria tornando a galla nelle situazioni simili che incontrerai in futuro.
Il Mental Training aiuta a capire meglio le emozioni che si scatenano durante una performance negativa e a fare un “Piano d’Azione” perché queste “giornate no” si trasformino in spunti e motivazione a migliorarsi.

Crisi di Golf: 5 spunti per uscirne

Una stagione golfistica senza piazzamenti apprezzabili, un calo di rendimento nel gioco che si prolunga per un po’ di tempo capitano anche ai migliori giocatori dilettanti e professionisti. Difficile è reagire e uscire da un circolo vizioso quando ci si sente incapaci di ritrovare il proprio “A” Game e magari, come nel caso dei Pro sul Tour, vedersi oggetto di articoli molto duri sui media.

Vi propongo 5 mosse di Mental Training per riacquistare fiducia e spostare l’attenzione dal risultato finale di ogni giro, l’ansia da risultato  è per tutti i giocatori una forte distrazione da ciò che serve al gioco.

1) Capire quali stati d’animo e quali situazioni consumano le proprie batterie dell’energia interiore come preoccuparsi del giudizio degli altri nei momenti critici della gara

2) Smettere di viaggiare nel tempo coi pensieri:
“Che cosa succederà se sbaglio questa gara?” / “Ecco ci risiamo con i soliti errori” / “Sta per arrivare la buca che non so giocare”
Questi pensieri minano la fiducia e aumentano i dubbi sulle scelte/strategie

3) Sostituire i propri giudizi severi con la pazienza e la fiducia che così facendo si è già un passo avanti sulla strada del successo.

4) Identificare ed allenare strumenti mentali da usare “al volo” in campo per fermare il ciclo vizioso dei pensieri e riportare la concentrazione su ciò che è controllabile.

5) Non confondere il proprio valore come persona con la qualità dei risultati in gara: avere una vita ricca di interessi e di relazioni anche fuori dallo sport aiuta a bilanciare la scala dei valori.

Partecipare ad un percorso di Mental Training porta i giocatori ad una lettura nuova di quelle situazioni che di solito sono percepite come minacciose e a  riconoscere i cambiamenti fisici innescati in questi momenti. Scopo finale è  imparare strumenti personalizzati adatti a gestirle.

 

Jordan Spieth vince lo U.S. Open 2015: la sua resilienza

Che il ragazzo avesse una stoffa eccezionale era chiaro a tutti, che potesse vincere il Master 2015 dominando fin dal primo giro, ormai è storia:
tecnica perfetta, drive in fairway, greens in regulation, putt in buca.
La vittoria nello U.S. Open a Chambers Bay ha messo in evidenza altre doti di forza mentale che ancora non si erano viste in un giocatore così giovane alle prese con un percorso tanto difficile e punitivo.

Cito le parole di Spieth: in ogni gara c’è sempre qualcuno che si lamenta per le posizioni delle aste e per le difficoltà del percorso. Tanto vale farsene una ragione e pensare a giocare bene: qualcuno deve pur vincere!
Nello U.S. Open Spieth non ha certamente mostrato il suo gioco tecnicamente migliore e…ha vinto!
Quali sono state le armi vincenti? Cito ancora le sue parole:

 

 

Feel comfortable when you are uncomfortable” a Chambers Bay ho veramente dovuto mettercela tutta, non avevo per niente il mio tocco di palla migliore per tutta la gara, ma i putt da 3-4m hanno fatto la differenza. (intervista di Sean Martin PGATour.com)

Il segreto? LA RESILIENZA:

  • avere la capacità restare lucidi nelle situazioni difficili
  • riprendersi dopo un errore
  • caricare le proprie batterie interiori con stati d’animo positivi
  • ricordare i bei colpi e osservare con distacco quelli non perfetti
  • non rimuginare sulla tecnica per cercare lo swing perfetto in campo

La resilienza non è una dote innata, la si impara e la si allena con un percorso di Mental Training

HeartMath Certified Coach / Resilence Coach

Quante energie impieghiamo sul campo da golf? e nella vita di tutti i giorni?
La carica energetica che ognuno ha a disposizione è strettamente collegata alle emozioni che prova e alla capacità di gestirle.
La resilienza è la capacità di preparasi ad affrontare le sfide e le situazioni stressanti; di adattarsi e recuperare di fronte alle difficoltà o ai momenti più impegnativi.
Immaginiamo la resilienza come la carica delle nostre batterie interiori, e tanto più le batterie sono cariche tanto migliore sarà la capacità di prendere decisioni e di rispondere alle situazioni da affrontare.

Il programma di certificazione HeartMath Resilience Coach mi ha permesso di approfondire qual’è il rapporto tra resilienza, stress e performance.
Attraverso una gestione intelligente delle emozioni si impara ad autoregolarsi e a conoscere  quali stati d’animo  consumano le energie interiori e quali le ricaricano.
Grazie a semplici tecniche alla portata di tutti e all’utilizzo del biofeedback InnerBalance il giocatore aumenta la propria resilienza e il controllo delle emozioni in campo, imparando prima a riconoscerle poi a gestirle.
Siamo noi al guidare volontariamente  la nostra mente, non è qualcosa di sconosciuto e bizzarro.

HeartMath is a registered trademark of the Institute of HeartMath
.
Inner Balance is a trademark of Quantum Intech, Inc.

Yoga e Golf 4: più potenza allo Swing

La forza fisica non è tutto per ottenere più distanza nel golf, è ormai comunemente accettato che la potenza muscolare va abbinata ad una grande elasticità e mobilità a livello del bacino per poter caricare al massimo la molla formata da spalle e fianchi e sprigionare velocità del bastone attraverso la palla.
Abbinare la respirazione al gesto atletico  ne amplifica ulteriormente l’efficacia, e ne scandisce il ritmo.
Ogni giocatore ha sempre a disposizione il proprio respiro e dovrebbe sapere come usarlo per mettersi nella migliore condizione psicofisica.
Negli articoli precedenti si è parlato dell’importanza del respiro per la gestione della concentrazione e del bilanciamento del corpo, ora ti chiedo:
sei un golfista consapevole di come respiri quando giochi?

Prova a fare questa verifica durante una seduta di allenamento giocando alcuni colpi lunghi  usando questi esercizi di respirazione:
1) Vuota i polmoni poco prima di iniziare il backswing e colpisci a polmoni vuoti
2) Riempi i polmoni poco prima di iniziare il backswing e colpisci a polmoni pieni
3) Vuota i polmoni con un’espirazione lenta che accompagna il tuo ultimo sguardo alla  palla e inspira durante il backswing
4) Durante la routine pre-shot prova a fare alcune respirazioni “alte” che muovono solo il torace poi nella routine del colpo successivo fai respirazioni “basse” che muovono solo la zona del diaframma e della pancia.
confronta la precisione e la distanza ottenute in ciascuno degli esercizi respiratori e valuta con quale ti sei sentito più sciolto nello swing e più a tuo agio per sprigionare potenza.

 La pratica Yoga usa la respirazione per raggiungere e mantenere sia le posizionidi forza che quelle di allungamento, Elena Pogna suggerisce questo esercizio abbinato alla respirazione per avere maggiore ampiezza di apertura delle spalle nel backswing:
Chi pratica Yoga sa quanto sia importante porre l’attenzione sull’alternanza di inspiro ed espiro nell’accompagnare una postura. Generalmente, si abbina ogni fase di apertura di una postura con un inspiro e sciogliere la stessa con un un espiro.
Vediamolo nel concreto con una delle versioni dei triangoli che trovo più utile e interessante per chi gioca a golf.

>A gambe divaricate, circa 3 volte la larghezza del bacino, portiamo la schiena parallela al suolo e appoggiamo i palmi delle mani a terra con i polsi a contatto. Se sentiamo troppa tensione a livello delle gambe possiamo piegare leggermente le ginocchia o appoggiare le mani su un supporto come per esempio dei libri.

>Nell’inspiro solleviamo il braccio destro al soffitto e lo sguardo segue la mano, nell’espiro riportiamo i polsi a contatto.
>Ripetiamo il movimento qualche volta sempre dallo stesso lato prima di fermarci nella postura con il braccio in alto in modo da lavorare sul coordinamento del movimento e respiro che poi potrà servire in campo.
>Su un espiro, sciogliamo riportando i polsi a contatto, solleviamo vertebra per vertebra la colonna, rimaniamo un momento nell’osservazione delle due metà della colonna e poi ripetiamo la sequenza sul lato sinistro.
Personalmente consiglio di prendere una posizione di torsione come questa in inspiro perchè l’aria entrando amplia i polmoni, si porta nella direzione del movimento ammorbidendolo e evitando strappi. L’espiro che scioglie la posizione poi va nella stessa direzione del colpo che il golfista sta per lanciare, accentuandolo.

2014: un anno di soddisfazioni e sfide mentali

 

In questo blog vorrei commentare le tecniche mentali che hanno reso il mio 2014 un anno di golf molto positivo: tre titoli individuali vinti!

Il successo più importante è sempre stato quello su me stessa: superare le sfide mentali che mi si sono presentate nei momenti decisivi di ciascuna gara e  usare  quegli strumenti che studio da anni e che trasferisco ai miei coachees nei percorsi di mental training.

 

Campionato Internazionale Seniores Femminile d’Italia
Sfida Mentale:
dopo un primo giro strepitoso e tre colpi di vantaggio faccio 8 alla prima buca, par 4, e mi trovo con un colpo di svantaggio in una giornata di vento fortissimo e pioggia

Mental Game Strategy:
>ho sospeso ogni tipo di giudizio sui colpi appena sbagliati
>ho avuto pazienza nel cercare un buon ritmo nello swing malgrado il vento senza preoccuparmi della meccanica dello swing
>ho messo tutta la mia attenzione sul mio colpo migliore di quel giorno: il putt
>ho mantenuto una strategia di gioco adatta alle mie caratteristiche e indipendente dal gioco delle mie avversarie

Campionato Italiano Mid Amateur Femminile
Sfida Mentale:
Chiudere l’ultimo giro sotto il par del campo
Mental Game Strategy:
>malgrado avessi un buon vantaggio ed uno score sotto par già alla buca 13, ho continuato a giocare ogni colpo con la stessa concentrazione e preparazione usando costantemente la mia routine
>mi sono concentrata sul target a cui tirare e sull’allineamento del corpo
>ho portato l’attenzione sul respiro ritmato e usato il mantra “palla – obiettivo**” per impedirmi di correre con i pensieri o di cadere nella trappola di sentire la vittoria già mia prima dell’ultimo putt alla 18

Engadin Amateur Championship
Sfida Mentale:
Confrontarmi con giocatrici molto più giovani e potenti di me
Reagire alla palla out di un soffio all’ultima buca per mantenere i 2 colpi di vantaggio e andare alla vittoria
Mental Game Strategy:
>ho ripensato a tutti i punti di forza del mio gioco indipendentemente dalla lunghezza e ai buoni motivi per cui pensavo di poter fare bene su quel particolare percorso
>sono riuscita a mettere le mie avversarie sotto pressione con un strategia adatta al mio gioco
>ho giocato con fiducia l’ultima buca fino in fondo, malgrado abbia fatto un colpo in out e ho potuto fermare il ciclo vizioso di pensieri con la respirazione e la tecnica <quick coherence*>

*quick coherence: tecnica del biofeedback Heartmath EmWave che permette di focalizzare il respiro nella zona del cuore e ottenere benessere psicofisico richiamando stati d’animo positivi e di apprezzamento
**palla/obiettivo come mantra è una frase che mi ripeto più e più volte per fermare altri pensieri e riportare la concentrazione sugli aspetti utili al gioco.
Il “self talk” o dialogo interno in campo mi aiuta a controllare gli stati d’animo


FocusPUTTINGzone: Equilibrio e Respirazione per leggere i greens

La Clinic focusPUTTINGzone propone una strategia vincente e dà ai suoi partecipanti strumenti fondamentali ed innovativi  per migliorare il putt.

Dico migliorare il putt, puntando tutta l’attenzione sul gioco e sulla preparazione del colpo, volutamente non dico: imbucare.
In effetti quando diamo ad un putt l’etichetta: “putt da imbucare per il birdie” o “putt da imbucare per salvare la buca” costruiamo delle aspettative alle quali seguono giudizi più o meno severi sull’esito di quel colpo: la concentrazione è ormai lontana da ciò che serve per giocarlo.

Cosa si fa nella Clinic:
Metodo Aim Point Express:
Roberto Chiono, istruttore certificato Aim Point Express spiega e fa provare questa tecnica per la lettura dei greens ampiamente usata sul circuito PGA, LPGA ed European Tour.
Vengono proposti putt con una o più pendenze anche contrapposte

Check Up Tecnico
Verifica di set up, allineamento e gesto tecnico con Professionista PGA
Valutazione oggettiva del livello attuale di gioco del putt
Programma personalizzato di drills per allenare il putt

Respirazione e centratura del corpo:
Camilla Dettori applica le tecniche di respirazione e di centratura del corpo con l’utilizzo del biofeedback HeartMath EmWave Pro e propone richiami allo Yoga messi a punto precedentemente con l’istruttrice Elena Pogna
Gli esercizi migliorano la sensibilità del corpo alle pendenze e facilitano l’apprendimento di Aim Point Express

Routine per preparare il putt:
Come usare Aim point express, respirazione e controllo emotivo nella routine per trovare concentrazione e determinazione sulla palla

SOS Putt impazzito:
Strategia mentale per far fronte a quei momenti in cui il putt non funziona più.
Non ci sono giornate no, ci sono atteggiamenti no!

Yoga Tip: radicarsi bene a terra e trovare il punto di equilibrio
Elena Pogna suggerisce
Tutte le cose ben riuscite si ergono su buone fondamenta così come gli alberi più imponenti e maestosi hanno grandi e profonde radici.
Seguendo questa logica, per costruire un buon putt ed esser pronti a leggere un green è bene partire dalla costruzione di un buon radicamento a terra.

Prima di andare in putting green prova a fare così:
Posizionati in piedi, con i piedi distanti la larghezza del bacino e dondola un po’ avanti e indietro, percependo il peso che si sposta dalle punte ai talloni. Quindi, dondola a destra e sinistra, percependo il peso che si sposta dal bordo esterno a quello interno del piede. Fai tutto ciò conservando un respiro calmo e profondo che parte dall’addome.
Torna quindi al centro con il peso e sposta l’attenzione al lavoro più sottile con il respiro.

Con ogni inspiro immagina di inspirare dalle piante dei piedi e risalire lungo le gambe fino al bacino, il nostro baricentro, gonfiando la pancia. Con ogni espiro immagina di buttare fuori l’aria ripercorrendo la direzione inversa, dal bacino lungo le gambe fino ai piedi e sentiti radicare a terra come un albero che affonda le radici nel terreno.

Segui qualche volta l’inspiro e l’espiro alternarsi in questo modo, ricominciando pazientemente ogni volta che perdi eventualmente il ritmo.
All’inizio non sarà per nulla facile, non ti scoraggiare!