Ludvig Aberg: resilienza da Campione al Masters Augusta 2024

Ludvig Aberg arrivato al Masters come Rookie gioca un torneo formidabile e manca di poco la vittoria guadagnandosi un meraviglioso secondo posto.
Guardando la gara di questo Campione svedese mi ha impressionato moltissimo la qualità del suo gioco, ma soprattutto il suo atteggiamento mentale in campo: nel momento più critico del 4to giro, quando avrebbe potuto insidiare pesantemente la 1ma posizione, fa un errore grave con una palla in acqua che gli costa un doppio bogey.

Mi ha colpita la velocità con cui si è ripreso, dopo un evidente disappunto, ed è uscito da green della buca 11….sorridendo!

Quel sorriso è il riflesso di una calma interiore che gli ha permesso di fare ancora colpi straordinari nelle buche successive, mantenendo lucidità nelle scelte, grande qualità tecnica e dandogli l’opportunità di rimettere la 1ma posizione in gioco con un tentativo di eagle alla 15.

Nella sua intervista ha dichiarato:
>“Dopo il colpo in acqua alla 11, ho pensato: pazienza, continua a giocare ogni colpo al meglio, ci sono ancora molte buche davanti e altre opportunità di fare bene”
>“Mi ha dato molta fiducia il modo in cui ho finito la gara”
>“ Da questo Masters ho acquisito molta esperienza e desidero rifarlo ancora e ancora, del resto perché uno gioca il Masters se non per abbracciare la tensione delle ultime buche dell’ultimo giro?”

Un grande Campione come Aberg, non si è fatto travolgere da un errore (grave) ma ha saputo guardare avanti e ritrovare il suo “Flow” dando prova di formidabile resilienza, merito del lavoro svolto per la sua preparazione mentale mirato a sentirsi a suo agio sotto pressione e nei momenti critici.

Questo atteggiamento va allenato, mettendosi alla prova in situazioni di grande tensione anche fuori dalla gara, acquisendo e mettendo in pratica quegli strumenti mentali che sono più consoni al carattere di ogni giocatore/trice.

Il sorriso dopo un errore è un potentissimo strumento per fermare i pensieri negativi, per attingere alla gratitudine che ogni giocatore/trice dovrebbe avere in sé, anche solo per il privilegio di essere su un campo da golf…..ancora meglio se su quello dell’Augusta National!

Questo atteggiamento è assolutamente vincente per non lascare che la rabbia o la delusione prendano il sopravvento, e per poter dire alla fine di un giro…OK ho sbagliato ma mi sono divertito/a e ho fatto esperienza per il futuro, ho raggiunto comunque un risultato importante.

Leggi la sua intervista: https://www.independent.co.uk/sport/golf/ludvig-aberg-masters-reaction-scottie-scheffler-b2528787.html

 

Fai Decollare Il Patrimonio Di Energia Mentale

Sai come spendi, investi e rivaluti il tuo patrimonio di energia mentale?
Conosci gli strumenti per essere un buon manager della tua mente?

Immaginiamo una giornata tipo in cui al mattino una persona si alza riposata e di buon umore, il suo patrimonio di energia mentale è al massimo, possiamo dire che le sue pile di energia sono cariche al 100%

Nell’arco della giornata, ci sono situazioni ed incontri con persone che sicuramente cambieranno la consistenza del patrimonio di energia, siamo capaci di individuare quanto e dove investire questo patrimonio senza disperderlo?Immaginiamo un prima situazione in cui si fronteggia una sfida stimolante con relazioni umane positive: la persona riesce a investire il 100% delle sue energie mentali traendone un ottimo risultato, molta soddisfazione e desiderio di ripetere questa esperienza….il patrimonio energetico si è rivalutato!!!
E’ aumentata l’autostima e possiamo parlare di un’esperienza di Flow questo può accadere sia nella vita lavorativa che in quella quotidiana e vedremo in un articolo successivo cosa succede nello sport.

Nella seconda parte della giornata, le cose cambiano e la persona deve fronteggiare un grave contrattempo, in cui viene a mancare il risultato sperato dopo aver investito molte energie e la persona capisce di avere una buona parte di responsabilità per l’accaduto.

Cosa succede del patrimonio energetico? 

Quanta parte del patrimonio investi rimuginando su come avrebbero dovuto andare le cose?  Questa parte delle tue energie è ad altissimo rischio di perdita.

In questo caso la delusione e la rabbia sono un enorme dispendio del patrimonio energetico, sono un pessimo investimento di energie che consumano rapidamente quanto immagazzinato lasciando alle spalle un senso di inadeguatezza e di frustrazione (non sono bravo/a abbastanza)
Un alternativa migliore economicamente, sarebbe cambiare punto di vista e valutare come imparare dalla situazione negativa e preparasi per gestire in modo più efficace situazioni future.
Concentrarsi su ciò che manca o ciò che è andato storto, oltre a consumare il patrimonio energetico, fa perdere di vista quelle opportunità di crescita e di miglioramento che si accompagnano alle situazioni anche le più destabilizzanti.
Fa perdere di vista quale parte della situazione negativa dipendeva direttamente da me e quale parte era completamente fuori dal mio controllo.

Tutto questo bilancio di energie mentali, può essere ottimizzato con un buon allenamento mentale e imparando strumenti che permettono di limitare le perdite energetiche (mi sento svuotato…) e di potenziare l’accrescimento del patrimonio energetico. 

Uno strumento importantissimo ad esempio è saper congelare la situazione negativa, ritrovare lucidità con tecniche mentali e rivalutare l’accaduto “a mente serena”  mettendosi in  “modalità costruttiva” e non di “critica disillusa”.
Qualsiasi forma di insulto a sé stessi e di denigrazione delle proprie capacità, è un investimento di energie in perdita.

Allora come salvaguardare il patrimonio?
L’allenamento mentale aiuta a prendere consapevolezza delle modalità con cui ognuno reagisce alle situazioni, e a imparare quegli strumenti assolutamente personali da usare per arginare la dissipazione del patrimonio energetico e ritrovare la lucidità nelle decisioni e nei comportamenti.

ATP Finals 2023: La “Mental Toughness” di Sinner

Grandissimo spettacolo di Tennis la sfida finale tra Djocovic e Sinner alle ATP Finals di Torino, due veri campioni in campo, uno plurititolato, l’altro lanciato in una brillante carriera  a venire.

da Olimpics.com

Quella di Sinner è stata una sconfitta?
Sicuramente no! Yannik si è comportato da super professionista, avrebbe potuto prendere la scorciatoia e perdere il match con Rune per eliminare a Djocovic, tanto era già qualificato per le semifinali, e invece NO!

Dopo aver ottenuto una vittoria prestigiosissima sul Serbo nel girone si è messo in gioco fino in fondo pur sapendo che la sfida finale sarebbe stata ancora più difficile.
Questo gli ha permesso di toccare con mano fino a quale limite si può spingere oggi; non ha avuto  paura di perdere, ha capito quanto spazio ha per diventare ancora più forte.
La sconfitta lo ha demoralizzato?
Sicuramente NO!
I grandi Campioni come Sinner imparano dalle sconfitte con atleti più titolati, che cosa possono fare per migliorarsi e ne traggono una motivazione ancora più grande per andare avanti e accettare nuove sfide.
Per lui questa è stata una tappa nella strada che lo porterà a conquistare il suo sogno di essere al vertice della classifica mondiale del Tennis.

Quindi ecco gli aspetti vincenti della “Mental Toughness” di Sinner a Torino 2023:
> Fiducia in sé come tennista
> Concentrazione sul momento e la performance un punto alla volta, un game alla volta
> Resistenza alla frustrazione davanti ad un avversario che fa 13 Aces
> Coraggio nell’affrontare una sfida al limite delle sue capacità di oggi
> Atteggiamento di crescita e apprendimento nella sconfitta
> Gestione della pressione di essere il primo Italiano ad arrivare così avanti nelle ATP Finals
> Sapersi caricare con il tifo del pubblico senza farsi schiacciare dalle aspettative
> Grande sportività nella sconfitta (saper perdere importante come saper vincere)

Ognuno di questi aspetti, può essere imparato ed allenato in un percorso di Mental Coaching, il talento è si innato ma va allenato!

Golf: Stella Vittoria Colombo vince il Campionato Italiano under12

Complimenti Stellina! Sei una Campionessa titolata!
Dopo due giri di 18 buche al Golf Club Cavaglià, Stella Vittoria Colombo si afferma con 1 colpo di vantaggio su Viola Guerrini e conquista il titolo di Campione Italiano Femminile Under 12.

Un giovane ragazza di 11 anni come riesce a mantenere la concentrazione per due giorni di gara e sotto pressione?

Il segreto sta nella passione per il golf, nell’impegno, ma soprattutto nel divertimento….stare assieme alle sue coetanee in un sano spirito agonistico e di amicizia, questo motiva i giovani allo sport e a migliorarsi sempre più.

Certo c’è sempre la voglia di vincere….ma per vincere Stellina ha usato importanti strumenti mentali:

Ha accettato e gestito l’ansia in gara accogliendola come indispensabile per potersi attivare al meglio, un Campionato Italiano richiede tensione buona per poter dare il meglio.

Ascoltando la sua intervista, che pubblicherò a breve, si capisce come lei fosse padrona del suo gioco e concentrata sulla performance più che sul risultato finale.

Ha potuto modulare la sua tensione grazie alla respirazione che abbiamo allenato assieme un anno fa.

Nessuna preoccupazione per il giudizio di chi la seguiva, molta determinazione per l’esecuzione di ogni singolo colpo.

Possiamo ben dire che questa gara è stata giocata da Stella Vittoria  all’insegna del Flow, in quello stato di grazia che permette di ottenere la peak performance, e in ultimo di..VINCERE!
Brava Stellina, continua così e avrai grande divertimento e molte soddisfazioni nel golf.
Per ascoltare la mia intervista a Stella Colombo clikka qui:colombo-online-audio-convertercom_zhm8PxrG.mp3

Strategia per vincere: Le due medaglie di Barbara Contini al Campionato Italiano Arco Compound

Barbara Contini è una Campionessa di tiro con l’arco Categoria Visually Impaired1 arco Compound e ha appena vinto una medaglia d’oro e una d’argento nei Campionati Italiani tenutisi a Firenze il 27/28 Maggio.
Io e Barbara lavoriamo assieme da qualche anno e la sfida del Campionato Italiano 2023 era di grande importanza per lei: quali sono stati gli strumenti vincenti?
In una sessione di rifinitura qualche giorno prima della gara, abbiamo messo a punto una serie di parole chiave che servissero a lei e al suo Allenatore per trovare la concentrazione giusta sugli elementi più importanti della “Sequenza di Tiro”.
L’essenziale per poter arrivare al mirino tattile pronta e fluida ed essere efficace su ogni singola freccia.
Le frecce più importanti? La freccia per vincere? Chiamarle “la freccia per vincere” o “la freccia più importante” assegna a queste frecce un’etichetta che aumenta la tensione e rompe quello stato di Flow che non vuole giudizi o controlli meccanici del gesto.
Il mantra è stato: “ogni freccia è una freccia e basta!”
Lavorando sulla imagery, Barbara si è immaginata e sentita come se un raggio laser passasse dalla sua mano nella freccia e di lì dritto al bersaglio giallo (il centro!).
La consapevolezza di essere connessa con il centro del paglione ha innescato al massimo la fiducia nelle sue capacità di eseguire il gesto con naturalezza in uno stato di Flow.

Anche nel tiro con l’arco il Flow ha un ruolo importantissimo e può essere allenato.

Di seguito le sue parole sulla gara e sulla preparazione mentale fatta:
“Per preparare una gara, soprattutto se si tratta di un campionato italiano, non basta il mero allenamento fisico, ci vuole altro.
Per arrivare al meglio ad affrontare questa gara, ho valutato con Camilla quali erano i miei punti deboli, scegliendo di lavorare sull’insieme, ma in particolar modo sul particolare di alcuni di essi.
Abbiamo valutato alcuni esercizi da svolgere al di fuori del campo di gara, prima dell’appuntamento, e in seguito per scaricare la tensione.
Abbiamo anche scelto quegli strumenti che dovevano servire in gara per mantenere attiva e costante l’attenzione sul gesto del tiro e non far vagare la mente, facendo agire con me anche il mio Allenatore/accompagnatore.
La combinazione delle attività mentali da svolgere, con l’ausilio del mio Allenatore, sono state utilissime, oltre che indispensabili per farmi raggiungere l’obiettivo prefissato della vittoria. Il tramutare la mia emotività da agente negativizzante a risorsa utile è uno dei punti chiave che è stato allenato, e che deve sempre essere allenato per supportarmi durante le competizioni, di tutte le tipologie.”Barbara Contini

 

Proprio di Flow ho parlato con Barbara per una sua testimonianza di cosa sia per una campionessa non vedente questo “stato di grazia”.

Clicca sul il link di seguito per ascoltare la sua intervista: “Sento ma non vedo”
https://marisamuzio.it/flow-for-all/

Inizia la stagione 2023 con i piede giusto!

Il 2023 è iniziato e  si prospetta una stagione di gare e campionati:
che obiettivi ti sei dato/a
hai  un buon piano d’azione?

La maggior parte dei giocatori si prefigge come obiettivo di abbassare l’ Hcp, di vincere una certa gara, di qualificarsi per giocare in squadra, di migliorare la posizione nel ranking…..Tutti ottimi obiettivi e molto motivanti, ma quanta parte di questi obiettivi dipende direttamente dal proprio impegno?
A ben vedere  tutti gli obiettivi di risultato, dipendono da fattori che non sono direttamente sotto il controllo di ogni giocatore, in più una volta raggiunti danno una soddisfazione breve e spesso lasciano una sensazione di svuotamento.

Proviamo a cambiare prospettiva e fare un piano di azione per potenziare le caratteristiche personali necessarie per raggiungere questi obiettivi, ad esempio pensare al percorso da intraprendere come una serie di tappe da raggiungere: tappe ragionevoli, misurabili, specifiche che daranno un senso di efficacia man mano che verranno conquistate.
Non è possibile controllare la vittoria di una gara, non sai quali avversari avrai e come giocheranno, lo stesso vale per meritare il posto in una Squadra: i fattori in gioco sono molti e ci possono essere imprevisti sulle regole di ammissione

Allora perché non darsi l’obiettivo di superare sé stessi ogni giorno? Capire fino a che punto siamo capaci di spingerci?
Accettare la sfida con quella parte di noi che qualche volta vuole gettare la spugna o controbattere quella vocina nella testa che dice…”non sei bravo/a abbastanza”?

Ecco che la meta da raggiungere non è più il risultato, ma un progetto più ampio che ti coinvolge come persona e come atleta.
Supponiamo che tu abbia raggiunto uno degli obiettivi di risultato importanti che ti sei prefisso, entri in un plateau di soddisfazione e perdi motivazione a migliorare

Se accetti la sfida con te stesso/a per spingerti oltre, abbracci la filosofia che il solo limite a quello che puoi fare lo stabilisci tu nella tua testa.
Ecco alcuni spunti che ti aiuteranno a trovare gli obiettivi di valore personale sui quali lavorare nel 2023 per portare il tuo gioco ad un altro livello:
Formula un proposito con i valori sui quali ti vuoi impegnare in ogni giorno, allenamento o giro di gara; avrai sempre vinto se resti fedele a te stesso indipendentemente dal risultato nell’immediato.
Vincere trofei è molto gratificante, ma vincere con te stesso/a è quello che ti porterà lontano.

 

Performare nella giornata “No”

Il Flow, quello stato di grazia in cui  si esegue un compito senza sforzi, senza controllo cosciente e in maniera totalmente naturale, si ha la consapevolezza di essere padroni della situazione; in altre parole si performa “in Zona”
Gran parte della preparazione mentale punta a dare gli strumenti per entrare “in Zona” il più possibile, ma la domanda che vi faccio è:
Quanto tempo passa veramente ogni atleta nello stato di grazia o di Flow?

E quando non è “in Zona”, cosa succede?…Deve performare comunque!

Quando ti sei allenato molto facendo sacrifici e non ottieni risultati…
Quando vuoi imbucare il putt per vincere e ti sborda…
Quando hai giocato al meglio e qualcun altro vince….
Quando il colpo decisivo…finisce in acqua…..

In realtà nessuno ha il controllo di quello che succede attorno a sé durante una gara, l’unico vero controllo possibile è: come reagisci a quello che succede attorno a te

Qui entra in gioco un’altra parte fondamentale della preparazione mentale, quella che allena la resilienza…la capacità di ritrovare il proprio equilibrio e la concentrazione nelle difficoltà e di fronte agli imprevisti.
Impara ad accogliere le difficoltà come parte integrante del percorso per raggiungere l’eccellenza!
Le avversità sono il concime della pianta del successo.

Molto spesso gli atleti si concentrano sulle aspettative e si preoccupano solo del risultato: Se io ho fatto bene A,B,C…diventerò un campione…

Se le cose non vanno secondo le aspettative …Ecco questa è la mia giornata “No”

Quanti sono capaci di controllare sé stessi per poter controllare  la loro performance?

 

Prima di tutto l’atleta deve riconoscere che cosa gli sta succedendo:
Il mio corpo è contratto?
Sto facendo una buona respirazione?
I miei pensieri sono buoni o generano tensione?
Sto perdendo la mia concentrazione?
Immagina di avere un semaforo
se la luce è verde: tutto sta funzionando bene, vai così
se la luce è gialla: attento, rallenta e controlla se sei presente al tuo gioco
se la luce è rossa: fermo, c’è bisogno di un reset di atteggiamento prima di ripartire

L’aspetto mentale va allenato ogni giorno, perché avere esperienza è diverso dall’imparare dalle esperienze
Allenarsi a gestire le difficoltà è faticoso, ma è indispensabile per potersi rialzare da ogni caduta o battuta di arresto
Il perfezionista, davanti ad un fallimento si sente frustrato e pensa:
“ecco non sei capace di…”    “ecco non sei abbastanza bravo per….”

Molti genitori, desiderano la perfezione per i propri figli, ma vogliono anche che i figli siano sempre a loro agio e cercano di evitare che passino attraverso le difficoltà proteggendoli troppo.


E’ fondamentale passare attraverso le difficoltà e imparare gli strumenti per superarle.
Ogni errore è un’occasione di imparare e uno stimolo per cercare nuove soluzioni.
I fallimenti sono definitivi solo nel momento in cui si getta la spugna
.

Valuta la tua gara: sai fare domande efficaci?

Quando finisci una gara, sei ipercritico verso il tuo gioco?
Le tue valutazioni ti dovrebbero aiutare a migliorare.

Molti atleti hanno la tendenza a ricordare soprattutto i momenti negativi  della loro performance, questo perché associano emozioni molto forti a quelle situazioni e le ricorderanno anche nei giorni successivi consolidando il loro posto nella memoria.
Non c’è bisogno di essere dei perfezionisti per essere severi con se stessi e dare molta importanza agli errori commessi, ignorando il quadro generale del giro e sottovalutando ciò che si è fatto di buono.

Ci sono giocatori che partono con grandi aspettative di risultato o, peggio ancora, si sentono appagati solo se “vincono”.  Così, malgrado in campo abbiano fatto ottime buche, alla fine sono scontenti e frustrati se non sono stati all’altezza delle loro aspettative.

Per i ragazzi pesa molto il giudizio negativo e categorico dei genitori o del Maestro che se ne vengono fuori con frasi tipo: “perché hai sbagliato… A,B,C…se non avessi fatto questi errori avresti potuto vincere”.
I giudizi ipercritici della performance minano la fiducia nel proprio gioco.
C’è una mentalità ampiamente diffusa per la quale ogni errore è un fallimento invece che un occasione per imparare e per migliorarsi.

C’è però un modo costruttivo di valutare una gara, ecco le domande efficaci:

1 Che cosa ho fatto bene in questo giro?
Interiorizzare i momenti positivi della performance, è un rinforzo per le stesse situazioni nelle prossime gare

2 In cosa posso migliorare?
Identificare le aree di miglioramento del gioco, della strategia o dell’atteggiamento in campo motiva ad allenarsi e dà prospettive per il futuro

3 Qual’è il mio piano per migliorare?
Stabilire degli obiettivi rende gli allenamenti efficaci; il raggiungimento degli obiettivi, anche piccoli, aumenta la fiducia nel proprio gioco

4 Quali sono stati i 3 migliori momenti del mio giro?
Riconoscere a sé stessiil merito per ciò che si è fatto bene e che ha dato soddisfazione aumenta il senso di efficacia

5 Che cosa ho imparato da questa gara?
Con questa domanda si mette in giusta prospettiva sia la vittoria sia l’errore (anche grave)

Prova a tenere un quaderno sul quale scrivere queste risposte dopo ogni gara, vedrai i tuoi progressi nel corso della stagione e come aumenterà la fiducia in te come giocatore/trice
Ascolta le interviste dei professionisti del Tour vedrai come inquadrano obiettivamente il loro giro.

 

 

Routine Pre Gara: al tee della 1 sei mentalmente carico?

Prima di entrare in gara hai fatto il tuo riscaldamento del gioco….e.. la tua mente è pronta e fiduciosa per affrontare il percorso?
Investire qualche minuto per la preparazione mentale prima della gara ti metterà nelle migliori condizioni per giocare con ottimismo e aumenterà la possibilità di fare un buon giro.
Quando chiedo ai giocatori che seguo come si sentivano prima del tee della 1 di una gara importante, spesso fanno solo riferimento alla qualità dei colpi tirati in campo pratica……non basta!!!!

Prova questi 3 spunti  pratici per attivare la mente:
alla fine del riscaldamento in campo pratica, usa alcune palline per giocare con tutta la routine i primi colpi che si presenteranno sul percorso (ad es un tee shot impegnativo o un colpo ad un par3 delicato)
in putting green termina riscaldamento con putt da vicino, facili da imbucare per arrivare col rumore della buca ben impresso nella mente
alla fine della pratica e del putting green, ripensa a quali sono i punti di forza del tuo gioco e quali sono i motivi per cui sai di poter fare bene in campo

Nel mio percorso di mental training prevedo questa tecnica molto efficace:        un audio che personalizzo per il giocatore/trice in base al suo stile di gioco ed alle caratteristiche del percorso di gara.
Lo si ascolta la sera prima della gara e durante il tragitto in auto per arrivare al golf  per:

  • aumentare la fiducia nel gioco senza costruire aspettative
  • visualizzare il proprio piano di gioco per quel percorso
  • essere ben consapevole di come gestire le buche “ostiche”
  • attivare le strategie per affrontare i contrattempi / errori 
  • mantenere la mente nel presente e non sul risultato
  • gestire le emozioni positive o negative che si presenteranno in campo 
  • recuperare il miglior atteggiamento per giocare al meglio fidandosi del proprio swing “oggi” invece di coltivare dubbi 

 

Tokyo 2021: “Mental Toughness” in azione – la Forza della Mente

In tutte le interviste sulle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo si è parlato di “Mental Toughness”, ma che cos’è? Ogni sportivo si chiede se la possiede o se sarà mai un atleta che può contare sulla forza della propria mente quando performa

Per arrivare alle Olimpiadi ogni sportivo fa un viaggio pieno di avversità oltre che di vittorie, guardando le gare e le testimonianze degli atleti paralimpici abbiamo una prova di quanta resilienza e “forza mentale” vengano messe in campo per superare le difficoltà fisiche.

Il denominatore comune di tutte le storie degli  atleti di successo è la “Mental Toughness” che ha permesso loro di superare infortuni, malattie, lutti, paure, problemi personali e molto altro.

>Ogni volta che che accetti una sfida, stai arricchendo la tua “Mental Toughness”
>Ogni volta che impari qualcosa di nuovo dopo un errore, stai arricchendo la tua “Mental Toughness”
>Ogni volta che sei sfinito/a , non hai voglia di allenarti, pensi di aver subito un’ingiustizia, ma vai avanti e ti ripresenti, stai arricchendo la tua “Mental Toughness”

Nello sport non basta essere talentuosi e naturalmente portati per il proprio sport, ci vuole “Mental Toughness”; per tutti gli atleti, anche quelli di maggior successo arrivano tempi difficili e una battuta di arresto della loro carriera sportiva.
Per andare avanti, ci vuole “Mental Toughness”, non bastano l’allenamento fisico e tecnico.
Ora prova ad immaginare una situazione difficile in cui ti sei trovato/a nel tuo sport.
Come avresti potuto reagire in modo diverso se avessi avuto più “Mental Toughness”?  Prova ad immaginare come la “Mental Tuoghness” potrebbe impattare sulla tua performance.

Un percorso mirato di mental training serve a costruire e a potenziare la “Mental Toughness”.