Rory McIlroy vince The Masters 2025: elogio del coraggio e della resilienza

Il giorno più bello della mia vita golfistica: così Rory ha definito la sua vittoria al Masters 2025 e la conquista del posto nell’Olimpo dei giocatori che hanno portato a termine il Grande Slam.
Ha cercato questa vittoria per 17 anni, quest’anno però la sua perseveranza e la sua capacità di reagire agli errori hanno dato il frutto tanto desiderato.
Ha continuato a credere nel suo sogno e non ha mai mollato neppure dopo il disastro fatto nell’ultimo giro del Masters 2011 quando era in testa e nelle ultime 9 buche è finito 10 colpi dietro al vincitore.
Oggi quando ripensa a quel giro, vede il giocatore di allora come giovane e inesperto rispetto alla tensione che il Masters ti mette addosso, ma la sua grande forza è stata quella di entrare in una mentalità di crescita e di imparare dagli errori anche gravi.
Ha fatto un viaggio dentro di sé per riportare a galla la sua parte migliore  e non ha mai visto quella giornata come un fallimento, ma piuttosto come una conferma delle sue capacità che lo avevano portato ad essere leader dopo 3 giri.

Che cosa insegna questa vittoria del 2025 da un punto di vista dell’atteggiamento?

Nervosismo al tee della 1:  si sentiva tesissimo e ha accolto questa tensione come necessaria per poter competere al massimo delle sue capacità, sapendo che andava tenuta nell’intensità giusta per lui

Errori iniziali: Rory ha dichiarato che il doppio bogey della 1 lo ha aiutato a mollare la tensione eccessiva e a ritrovare il suo gioco

Otto volante delle emozioni: tutto il suo giro è stato caratterizzato da colpi straordinari e da errori che avrebbero potuto essergli fatali, ma ha ritrovato ogni volta un equilibrio interiore.
Lui stesso ha detto di aver dovuto combattere una battaglia principalmente con sé stesso  per mantenere la mente nel presente.
Quando ha avuto fortuna nei rimbalzi…. tutto sommato pensava di meritarsela grazie alla dedizione e all’ottimismo che gli ha permesso di inseguire il suo sogno malgrado le tante difficoltà.

Peso delle aspettative: per anni ha sentito giocatori come Jack Nicklaus e Tiger Woods dire che lui avrebbe potuto e  dovuto  vincere il Masters e questo è stato per lui un peso che lo ha frenato finché non è riuscito a giocare 4 giri concentrandosi solo sul presente….colpo per colpo

Coraggio e pazienza: ha dimostrato il coraggio di fare quei colpi straordinari che solo i grandi Campioni possono fare in situazioni difficili e la pazienza di accettare e reagire  agli errori che avrebbero potuto nuovamente costargli la vittoria.
Non è caduto nella trappola di dire a sé stesso “ecco ci risiamo, anche questo Masters mi sta sfuggendo di mano” dopo il putt sbagliato alla 18 che lo ha portato al Play off con Justin Rose.

Gratitudine: prima di andare la play off il suo caddie ha fatto leva sulla gratitudine dicendogli: “avresti firmato se lunedì ti avessero detto che domenica saresti stato qui a giocare il play off per la vittoria!”
queste parole  gli hanno  permesso di resettarsi e ritrovare il suo flow per giocare la 18 in modo straordinario e chiudere con un birdie.

Tutto questo è il frutto di anni di lavoro, sul gioco e sulla mente, di una perseveranza che gli ha permesso di rialzarsi e di andare avanti anche quando ha avuto delle battute di arresto nella sua carriera golfstica e le vittorie non arrivavano.
Ha continuato a rimanere “un eterno ottimista” come lui stesso si è definito nell’intervista a fine Masters.

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