Sacca in spalla e pensieri nella testa frenano il gioco degli under16?

Mettiamo i giovani golfisti/e nelle migliori condizioni per esprimere tutto il loro talento!

  • caricarsi sulle spalle una sacca pesante in età della crescita, compromette il buon funzionamento dello swing e condiziona lo sviluppo di una postura corretta per la schiena
  • caricarsi la testa di pensieri ingombranti, toglie gusto al gioco ed equivale a voler correre veloci con uno zaino enorme in spalla.

Il Prof Antonio Memeo, Primario di Ortopedia infantile sostiene che i ragazzi under16 non debbano portare la sacca in spalla in quanto le strutture muscolo scheletriche, già ampiamente sollecitate durante il gesto atletico, sono ancora in fase di sviluppo.

Nelle rotazioni del tronco vengono utilizzati diversi gruppi muscolari: addominali, trasversi, gran dorsale, sotto scapolare oltre agli estensori dell’anca e buona parte di questi sono necessari per sollevare e portare in spalla la sacca.

I carichi eccessivi della sacca, che spesso viene portata su una spalla sola, possono condizionare anche una deviazione della parte strutturale della colonna (le vertebre) ed oltre ad affaticare i muscoli, li rendono meno elastici togliendo al movimento la scioltezza indispensabile per la buona riuscita del gesto atletico.
Molto meglio il carrello, soprattutto se a spinta, che coinvolge ed allena i potenti muscoli delle gambe mentre il carrello a trazione lavora con la spalla del braccio che tira retroposta ed in asimmetria.
Usate il carrello a spinta: meno di moda ma molto funzionale!

Parliamo ora dei pensieri che si affollano nella testa dei ragazzi, quanto pesano e come frenano il gioco?
Da tempo collaboro con Dr Patrick Cohn di Peak Sports che ha recentemente reso noto il risultato di un sondaggio effettuato su giovani di varie discipline sportive ai quali è stato chiesto di evidenziare le principali difficoltà/sfide con cui si confrontano, ecco quelle in testa alla classifica:

  • Fronteggiare pensieri negativi e dubbi sulle proprie capacità
  • Accettare gli errori senza esserne frustrati o pieni di rabbia
  • Avere preoccupazioni per il giudizio che altri daranno sul loro risultato in gara
    (genitori/maestro/media/compagni di squadra)
  • Sentirsi in soggezione in presenza di atleti più forti o blasonati
  • Quando una o più di queste difficoltà/sfide si insedia nella testa dei ragazzi, provoca un turbinio di emozioni negative che assorbono gran parte delle energie e consumano più o meno velocemente la loro concentrazione agendo da potenti distrazioni.

Notate bene che anche solo trasformare la parola difficoltà in sfida è un notevole cambiamento di atteggiamento.

Si possono aiutare i golfisti Jr ad aumentare la loro forza mentale ed essere concentrati solo sul gioco, esplorando a fondo ed in maniera individuale quali siano i pesi che si stanno caricando sulle spalle…molto spesso non lo sanno!
Il genitore ha un impatto enorme
sull’atteggiamento in campo dei giovani giocatori, perché è la figura di riferimento più importante per loro; pensate quanto peso hanno e quanto girano nella loro testa le parole usate per incoraggiarlo o per giudicare il risultato di una gara.

Non basta la semplice lettura di un libro o di un articolo scritto genericamente, la chiave di volta sta nella personalizzazione e nell’applicazione al gioco degli strumenti mentali adatti, nel coinvolgimento di genitori e maestro per alimentare la motivazione e la voglia di sfidarsi con lo sport in maniera sana.

Toccare con mano come cambia il gioco quando cambia l’atteggiamento è frutto di un impegno personale, di un allenamento, proprio come succede quando si impara un colpo nuovo o si mette a punto lo swing, riuscirci dà un senso di benessere e aumenta l’autostima.

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